Bruxelles: Tintin torna in città per l’edizione a colori!

Bruxelles: Tintin torna in città per l’edizione a colori!

Essendo un tintinologo (nel mio piccolo) ti avrò sicuramente annoiato più volte su afNews con il racconto di quando un Tintin in carne e ossa arrivò alla stazione di Bruxelles (l’8 maggio del 1930), di ritorno dalla sua prima ingenua avventura in Unione Sovietica (iniziata nel 1929, quando Hergé aveva 21 anni), e una folla di bambini e genitori si ammassò per dare il benvenuto al giornalista adolescente e al suo cagnolino. Un successo clamoroso e totalmente inatteso! L’entusiasmo della folla rese inevitabile la continuazione delle avventure di Tintin…

La storia inizia la pubblicazione il 10 gennaio 1929 e vede il giovanissimo reporter partire per la Russia, onde svelare, ai giovanissimi lettori belgi, i misfatti del bolscevismo. Per farlo Hergé riceve il volumetto Moscou sans voiles, scritto nel 1928 da Joseph Douillet (ex console del Belgio in Russia) a cui deve attenersi, non avendo alcuna esperienza diretta, e accettare (di malavoglia) gli interventi dell’abate Wallez sulla storia stessa. Ma la storia serve a Hergé per sperimentare a fondo lo strumento Fumetto, la miscela di avventura e umorismo ecc…
Pagina dopo pagina, cerca di affinare sempre più le sue capacità narrative e grafiche. Visualizza il racconto come un film, trova insegnamenti nelle strisce dello statunitense George MacManus, ma anche nelle illustrazioni di Benjamin Rabier…
138 pagine (139, in realtà: una sparì nell’edizione in albo) gli serviranno per giungere alla fine del racconto e i lettori non si rendono conto della lenta metamorfosi dell’autore e del suo personaggio da una settimana all’altra. Tintin, tra l’altro, aveva inizialmente il ciuffo in avanti. Gli andrà all’indietro solo a pagina 8, per via dello slancio con cui fa partire l’auto con la quale deve fuggire, e diventerà, nell’arco di qualche pagina, la sua caratteristica grafica più riconoscibile.
Il racconto si chiude ex abrupto l’8 maggio 1930, con la vignetta in cui si vedono i festeggiamenti alla stazione di Bruxelles, la Gare du Nord.

Festeggiamenti che ci furono davvero. L’idea di convocare i lettori alla stazione fu di Charles Lesne. Tintin fu interpretato da uno scout quindicenne, Lucien Pepermans. La folla imprevista (se non nel disegno di Hergé e nelle speranze dell’abate che dirigeva la rivista) accompagnò Tintin fino alla sede della testata che pubblicava l’avventura.

Ebbene nel 2017 si replica, in occasione dell’uscita di quella storia per la prima volta in edizione a colori. Casterman e Moulinsart faranno, come al solito, le cose alla grande.

Ben tre giorni di festa, a partire dal 7 gennaio, con un raduno alla Grand-Place di Bruxelles, alla ricerca collettiva di Milou (“Ou-est tu, Milou!?“), misteriosamente scomparso dopo la partenza per la Russia… Verranno chiamati a raccolta tutti i cani come Milou, naturalmente, e il più simile all’originale riceverà un premio (crocchette?). Non mancherà il concorso per il miglior cosplayer di Tintin, con relativi omaggi ai partecipanti.

L’8 gennaio, invece, si va tutti al Musée Hergé a Louvain-la-Neuve. Lì si racconterà in dettaglio il suo primo viaggio.

Il 9, infine, ci si imbarca sul treno (a colori) dell’avventura sovietica per il Musée du Train World a Schaerbeek dove avrà luogo la conferenza stampa di lancio per il citato albo nello splendore della quadricromia. 

Ma non è tutto. Il 10 gennaio ci sarà una visita straordinaria per l’anteprima dell’albo (che uscirà solo il giorno dopo) al Grand Palais.

Se vai a Bruxelles, ecco il programma dettagliato della manifestazione.



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